Che cos’è il disturbo depressivo maggiore
La depressione (tecnicamente “disturbo depressivo maggiore”) è un disturbo dell’umore caratterizzato da frequenti stati emotivi di profonda e intensa tristezza e insoddisfazione. Chi soffre di depressione ha costanti pensieri negativi e pessimisti circa sé stesso, il mondo e il proprio futuro e non riesce più a trarre piacere dalle attività a cui prima era interessato.
Depressione maggiore: sintomi
Quali sono i sintomi della depressione?
Innanzitutto l’umore di chi soffre di disturbo depressivo maggiore è depresso per la maggior parte della giornata e quasi tutti i giorni. Inoltre chi è depresso si accorge di provare sempre meno interesse o piacere per quasi tutte le attività svolte (anedonia). Questo stato di sofferenza si ripercuote sull’alimentazione. Infatti, una persona depressa può perdere peso a causa della mancanza di appetito oppure ingrassare perché sente di avere più fame del solito.
Anche il sonno risente dello stato depressivo e spesso si sviluppano disturbi del sonno che perdurano per lungo tempo, come l’insonnia (difficoltà a dormire un sonno ristoratore) o l’ipersonnia (necessità di dormire molto più del necessario).
Chi soffre di depressione può essere irrequieto o agitato oppure essere rallentato nei movimenti; si sente spesso stanco, senza energia, si affatica facilmente. Ha difficoltà a concentrarsi su qualsiasi attività, sia lavorativa che extralavorativa, a pensare o a prendere decisioni.
I suoi pensieri sono cupi, negativi, autosvalutanti (es. “Non valgo niente”). Sono presenti pensieri autolesivi o di morte: chi è depresso può avere paura di morire oppure pensare che il suicidio sia l’unica via d’uscita da questo stato di profonda sofferenza. Chi soffre di depressione sente di non valere nulla ed è attanagliato da un senso di colpa eccessivo o ingiustificato che lo fa stare ancora più male.
Come capire se si è depressi
Sentirsi depressi significa vedere il mondo attraverso degli occhiali con delle lenti scure: tutto sembra più opaco e difficile da affrontare, anche alzarsi dal letto al mattino o fare una doccia. Se si è depressi, si ha la sensazione che gli altri non possano comprendere il nostro stato d’animo e che siano inutilmente ottimisti.
La depressione è una malattia che influenza il corpo, la mente, le emozioni e il comportamento.
I sintomi fisici della depressione più comuni sono:
- la perdita di energie
- il senso di fatica
- i disturbi della concentrazione e della memoria
- l’agitazione motoria ed il nervosismo
- la perdita o l’aumento di peso
- disturbi del sonno
- la mancanza di desiderio sessuale
- i dolori fisici
- il senso di nausea
- l’eccessiva sudorazione
- il senso di stordimento
- l’accelerazione del battito cardiaco
- le vampate di calore o i brividi di freddo.
Le emozioni tipiche provate quando si è depressi sono:
- la tristezza
- l’angoscia
- la disperazione
- il senso di colpa
- il vuoto
- la mancanza di speranza nel futuro
- la perdita di interesse per qualsiasi attività
- l’irritabilità
- l’ansia.
Non si ha voglia di fare nulla, non si prova piacere nel fare nulla, anche il sesso non interessa più. Si fatica a prendere decisioni e a risolvere i problemi, non si vuole vedere nessuno: si evitano le persone e ci si isola. In alcuni casi non solo si hanno pensieri suicidari, ma si mettono in atto tentativi di suicidio.
Ci si sente completamente disillusi, i pensieri spontanei sono negativi su se stessi, sul mondo e sul futuro. Si sente di non meritare nulla e quando si attraversa un periodo di depressione si sente di non meritare nulla, si accetta passivamente tutto quello che viene offerto senza ricercare qualcosa di meglio; spesso si ritiene di dover assolvere a dei “doveri” per rispettare i propri valori (es. “Non posso sbagliare mai”, “Se non piaccio a qualcuno, non posso essere amato”, “Se fallisco in qualcosa vuol dire che sono un fallito”, “Se ho un problema da parecchio tempo significa che non potrò mai risolverlo”, “Non posso essere debole”).
l circoli viziosi della depressione maggiore
Esistono comportamenti tipici di chi soffre di disturbo depressivo maggiore che favoriscono lo sviluppo di circoli viziosi e che, dunque, mantengono nel tempo l’umore depresso.
Alcune persone depresse, ad esempio, poiché fanno molta fatica ad affrontare le incombenze quotidiane, iniziano a rimandarle, sentendosi così sempre più incapaci e fallite. La tendenza a isolarsi, a ridurre o evitare i contatti sociali e le normali attività quotidiane e i compiti si basa sull’idea di non essere capaci, che sia complicato o faticoso o che non porterà nessun beneficio. Questa tendenza all’evitamento/isolamento contribuisce a mantenere l’umore depresso, non permettendo di sperimentare brevi stati mentali positivi né di vivere esperienze piacevoli e gratificanti.
Un altro fattore che svolge un ruolo importante nel mantenimento della depressione è la ruminazione. Si tratta di uno stile di pensiero caratterizzato dal continuo e ripetitivo interrogarsi sulle cause e sulle conseguenze del propri problemi e delle proprie difficoltà, con focus in particolare sugli eventi del passato. Questo stile di pensiero è poco funzionale perché impedisce di guardare al futuro e di sviluppare strategie per affrontare i problemi e le difficoltà.
Anche l’autosvalutazione, cioè la tendenza a denigrarsi e a svalutarsi, a sentirsi inadeguato, indegno o sfortunato anche di fronte a piccoli errori o difficoltà che appartengono alla viti di tutti i giorni, ha un ruolo cruciale come fattore di mantenimento della sintomatologia depressiva.
Depressione come uscirne
Come uscire dalla depressione? Negli ultimi anni sono stati individuati diversi tipi di trattamenti per curare la depressione. Dagli studi scientifici emerge che attualmente le cure più efficaci per il disturbo depressivo maggiore sono il trattamento farmacologico abbinato alla psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Le cause del disturbo depressivo maggiore
Le cause della depressione sono ancora oggi poco chiare, ma i dati disponibili suggeriscono che la depressione si sviluppi a causa di una combinazione multifattoriale di fattori genetici, biologici, ambientali e psicologici.
Gravità del disturbo depressivo maggiore
Il disturbo depressivo maggiore può manifestarsi con diversi livelli di gravità. Alcune persone presentano sintomi depressivi di bassa intensità, legati ad alcuni momenti di vita, mentre altre si sentono così depresse da non riuscire a svolgere le normali attività quotidiane. La depressione grave è caratterizzata da un numero più elevato di sintomi, una maggiore intensità e durata nel tempo della sintomatologia e una maggiore compromissione delle attività quotidiane.
La diffusione del disturbo depressivo maggiore
Il disturbo depressivo maggiore è tra i disturbi psicologici più diffusi nel mondo.
Dagli studi scientifici emerge una maggiore diffusione nel sesso femminile: compare nel 25% delle donne e nel 12% degli uomini.
Distinguere il disturbo depressivo maggiore da altri disturbi
Riferimenti Bibliografici
- Beck, A.T (1964), “Thinking and depression: 2. Theory and therapy”. In Archives of General Psychiatry, 10, pp. 561-571.
- Beck, A.T., Emery, G., Greenberg, R. (1985), L’ansia e le fobie. Una prospettiva cognitiva. Tr. it. Astrolabio, Roma, 1988.
- Beck, A.T., Rush, A.J., Shaw, B.F., Emery, G. (1979), Terapia cognitiva della depressione. Tr. it. Bollati Boringhieri, Torino, 1987.