Burnout

Non lasciare che il lavoro ti esaurisca. Affronta il burnout con la psicoterapia cognitivo comportamentale.

Cos’è il burnout?

Il termine burnout è un termine di origine anglosassone che letteralmente significa esaurimento, crollo o surriscaldamento e si riferisce alla condizione di logorio emotivo e fisico che alcune persone provano nell’affrontare le giornate lavorative.

Il burnout indica infatti lo stress sperimentato nel contesto lavorativo e/o derivante da esso, che determina un malessere psicofisico ed emotivo, nonché demotivazione e disinteresse verso le proprie mansioni. Questa condizione di disagio ha conseguenze concrete per l’individuo non solo sul piano lavorativo, ma anche personale e sociale.

Come si manifesta il burnout: i sintomi

Il burnout non si manifesta all’improvviso. La sua natura è molto più insidiosa, si fa strada nel tempo, un po’ alla volta, rendendolo così molto più difficile da riconoscere.

L’OMS, basandosi sulla descrizione del burnout di Maslach e Jackson (1981), ad oggi la più riconosciuta da professionisti e studiosi, ha elencato le tre dimensioni che caratterizzano il burnout.

Le tre dimensioni sono:

1. Esaurimento fisico ed emotivo  

Si riferisce alla sensazione di essere sovraccarichi ed emotivamente e fisicamente scarichi.

I sintomi del burnout legati all’esaurimento fisico ed emotivo sono:

  • Fatica cronica
  • Insonnia
  • Problemi di memoria, difficoltà di concentrazione e attenzione.
  • Sintomi fisici (dolore toracico, palpitazioni cardiache, mancanza di respiro, dolore gastrointestinale, vertigini, svenimenti e/o mal di testa).
  • Sistema immunitario indebolito
  • Alterazione dell’appetito
  • Ansia, tensione e nervosismo.
  • Rabbia
  • Depersonalizzazione e cinismo .

2. Depersonalizzazione e cinismo.

La depersonalizzazione descrive una risposta negativa e distaccata dal lavoro, mentre il cinismo si riferisce alla perdita di un coinvolgimento emotivo o cognitivo col lavoro.

I sintomi del burnout legati alla depersonalizzazione sono:

  • Perdita di piacere e mancanza di divertimento (che possono estendersi a tutti gli ambiti della vita, compreso il tempo trascorso con famiglia e amici)
  • Pessimismo: può presentarsi sotto forma di dialogo interiore negativo o di pensieri catastrofici, fino a sfociare nella sensazione di non poter contare su nessuno.
  • Isolamento e distacco dagli altri, dal proprio ambiente e dalle proprie responsabilità.
  • Atteggiamento poco empatico

3. Ridotta percezione dell'efficacia personale

Si riferisce ai sentimenti di incompetenza e alla mancanza di produttività e risultati lavorativi.

I sintomi del burnout  egati alla ridotta percezione dell'efficacia personale sono:

  • Sentimenti di apatia e disperazione.
  • Tristezza e Depressione, accompagnate da sentimenti di colpa e inutilità. Nel peggiore dei casi, si potrebbero avere pensieri suicidari (in questo caso è fondamentale cercare immediatamente un aiuto professionale.)
  • Maggiore irritabilità.

Cause: cosa porta a sviluppare burnout?

Il burnout non è semplicemente il risultato di lunghe ore di lavoro o di troppi compiti da gestire, sebbene entrambi questi aspetti possono avere comunque un ruolo importante.

Il burnout si verifica molto spesso quando una persona ha la sensazione di avere poco controllo sul proprio lavoro, in ufficio o a casa, o gli viene chiesto di completare compiti che sono in conflitto con i propri valori.

Secondo la Dott.ssa Christina Maslach, nota esperta di burnout, il burnout può essere dovuto a sei tipologie di problematiche:

  1. Carico di lavoro
  2. Sensazione di mancanza di controllo
  3. Ricompense assenti
  4. Scarsa equità nell’ambiente di lavoro
  5. Mancanza di sostegno e di relazioni positive tra colleghi e/o tra sottoposti e superiori
  6. Lavorare contro i propri valori

Quali professioni sono più a rischio burnout?

Tra le professioni più colpite dal burnout si segnalano le professioni di aiuto, ovvero medici, infermieri, educatori, psicologi, ecc. Il burnout può però manifestarsi in qualsiasi contesto lavorativo.

Pur non trattandosi di una professione, anche i caregiver (ovvero coloro che assistono persone fragili e/o malate) possono andare incontro a burnout. Quando il burnout colpisce i caregiver, si parla di caregiver burden.

Il trattamento per il burnout

Il burnout è spesso un segno di disfunzione organizzativa o sociale e non solo un problema individuale. Ciò significa che sarebbe necessario un approccio multilivello per garantire un intervento efficace.

Tuttavia per la persona che vive una condizione di burnout può risultare fondamentale iniziare un percorso di terapia individuale, in particolare di psicoterapia cognitivo-comportamentale.

La psicoterapia individuale può risultare di grande aiuto soprattutto quando il burnout porta allo sviluppo di altri problemi come depressione e ansia. Grazie al percorso terapeutico, è possibile identificare la causa principale del  burnout  e apprendere come gestire i pensieri e le emozioni disfunzionali che lo mantengono e alimentano.

La prevenzione del burnout

È possibile mettere in atto interventi preventivi sul luogo di lavoro per ridurre il rischio che i lavoratori sviluppino burnout.

Per approfondire, consulta la pagina dedicata al benessere psicologico in ambito lavorativo

Bibliografia

Domande più frequenti

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