Che cos’è il neurofeedback?
Il neurofeedback è uno strumento di biofeedback che permette di imparare ad autoregolare l’attività del cervello controllando consapevolmente le proprie onde cerebrali (neuromodulazione). Attraverso il neurofeedback il paziente acquisisce maggiore consapevolezza delle reazioni del proprio cervello di fronte agli stimoli provenienti dall’ambiente e può così imparare a gestire alcune di queste reazioni fisiologiche
Perché ricorrere al neurofeedback?
Come funziona il neurofeedback?
Non esistono onde «buone» o «cattive».
In base alla frequenza si possono distinguere le onde delta (meno di 4 Hz), theta (4–8 Hz), alfa (8–13 Hz), beta (13–30 Hz) e gamma (30–100 Hz). Ciascuna di esse rappresenta una particolare funzione fisiologica. Il cervello sano è un cervello flessibile che produce il ritmo giusto per la data situazione. Il segnale EEG viene successivamente visualizzato sullo schermo di un computer, con un ritardo di pochi millisecondi. Osservando come il cervello risponde a diversi stimoli (visivi o uditivi ad es.), i soggetti diventano consapevoli della propria attività cerebrale e in particolare delle proprie onde cerebrali.
Come funziona la terapia con neurofeedback?
La terapia con neurofeedback aiuta il paziente a controllare consapevolmente le proprie onde cerebrali.
In alcune condizioni di sofferenza psicologica, alcune onde risultano più attive di altre e poco flessibili. La terapia con neurofeedback monitora l'attività di queste onde cerebrali e fornisce quasi immediatamente un feedback al paziente. Questi, nel corso delle sedute, imparerà a riconoscere i momenti in cui tali stati mentali risultano attivi e ad apprendere delle strategie per controllarli e renderli più flessibili.
Ad esempio, il terapeuta può far guardare al paziente un video su uno schermo mentre misura le sue onde beta. Quando il paziente manifesta delle onde beta, lo schermo si illumina; se si inibiscono le onde beta, lo schermo si oscura. Grazie alla luminosità dello schermo, il paziente è in grado di regolarsi e di capire quando sta attivando le onde beta e quando invece non le sta attivando. L'obiettivo è portare il paziente a ripetere consapevolmente il comportamento che attiva o inibisce le onde beta a seconda della situazione.
La terapia con neurofeedback misura le onde cerebrali specifiche, a seconda del problema da trattare. Ad esempio, le onde alfa sono associate alla tranquillità, alla prontezza, alla meditazione e al profondo rilassamento, mentre le onde beta sono caratterizzate da concentrazione, attenzione sostenuta, tensione, prontezza ed eccitazione. Pertanto, nel trattamento di condizioni come stress e ansia, si cerca di controllare le onde alfa, mentre le onde beta saranno il focus di quegli interventi volti a migliorare aspetti come attenzione e concentrazione, spesso associati all’ADHD.
Col tempo, i pazienti imparano a riconoscere quando il loro cervello si trova in un certo stato. Quindi, possono imparare a ricreare lo stato desiderato, come il rilassamento, o evitare stati indesiderati, come l’agitazione, nella loro vita quotidiana. Osservando i tracciati EEG, si ritiene che il cervello possa essere addestrato a ottenere schemi più sani.
Come funziona un training di neurofeedback?
Il training di neurofeedback proposto da inTHERAPY prevede diverse fasi:
- Assessment psicologico (colloquio conoscitivo col paziente e somministrazione test psicodiagnostici);
- Assessment psicofisiologico/EEG (raccolta informazioni specifiche per scegliere il protocollo da applicare);
- Scelta del protocollo più adeguato
- Inizio del training neurofeedback
Ogni seduta di neurofeedback prevede:
- Preparazione del setting - La stanza di terapia è resa il più confortante possibile per i pazienti.
- Posizionamento degli elettrodi - Per rilevare l’EEG, ai pazienti viene fatto indossare un casco o una fascia con degli elettrodi collegati che rilevano i segnali elettrici prodotti dal cervello, trasmettendoli a un computer.
- Attività - stimolo. A seconda del problema da trattare, possono essere previste diverse attività.Ad esempio, guardare un video su uno schermo, ascoltare un audio o giocare a un videogioco. Durante questi compiti, il terapeuta monitora l’attività cerebrale, rilevando le onde cerebrali corrispondenti allo stato ideale che si sta cercando di raggiungere.
- Feedback. Durante l'attività, il paziente riceve suggerimenti su come sta funzionando il suo cervello. L'obiettivo è controllare le reazioni in modo da portare il cervello verso lo stato desiderato.
Imparare a gestire l’attività cerebrale non è immediato. La terapia con neurofeedback richiede più sessioni per garantire risultati duraturi.
Il neurofeedback è sicuro?
Il neurofeedback è una procedura sicura e non invasiva che ha mostrato miglioramenti nel trattamento di molti problemi e disturbi come ADHD, ansia, depressione, epilessia, ASD, insonnia, tossicodipendenza, schizofrenia, difficoltà di apprendimento, dislessia e discalculia.
Riferimenti Bibliografici
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